Ricette a base di fico d'india
Le piante grasse
I cactus ed anche altre succulente spesso sono edibili. Lo sono i frutti di Myrtillocactus (piccoli frutti neri simili ai mirtilli) oppure i cladodi (pale) giovani di Opuntia che in Messico puliti dalle spine sono considerati al pari delle altre verdure e cucinate in vari modi e rendono il nome di Nopales (vedi immagine sotto). I Nopales o Nopalitos, una volta cucinati, sono un alimento ricco di fibre, di basso valore calorico che sembrano favorire la digestione. Oppure i tuberi della caudiciforme Fockea edulis che pare essere commestibile come peraltro indicato dal nome "edulis" e che veniva utilizzata come un alimento di emergenza per gli ottentotti dopo un lungo procedimento di preparazione e cottura per neutralizzare le tossine di fatto presenti nella pianta.
Pensate inoltre al Frutto del Drago o Pitaya, conosciuto anche come il “fragola-pera” o “strawberry-pear”. Il frutto del drago proviene da una cactacea originaria del e ha le sue origini in Sud America anche se oggi la troviamo coltivata in moltissimo paesi tropicali soprattutto nel sud est dell’Asia (Thailandia, Laos, Myanmar, Cambogia e Vietnam e da poco anche nel sud Italia. Questo frutto ha la buccia di colore viola mentre all'interno la polpa del frutto può essere rossa o bianca a seconda della varietà. Anche la buccia può variare ed essere di colore rosa, rossiccio, violaceo o anche gialla. La polpa del frutto è un’ottima fonte di vitamina C, fibre, ferro, potassio e antiossidanti.
Per il momento non forniamo ricette particolarmente fantasiose, ma ci limitiamo a due ricette che utilizzano i fichi d'india.
Nopales - I cladodi delle giovani pale di Opuntia cucinate
Ricordiamo che esiste un fico d'india riconosciuto DOP (Denominazione di Origine Protetta): il “Ficodindia dell'Etna” che viene prodotto esclusivamente nei territori della provincia di Catania, ubicati ad una altitudine che va dai 150 ai 750 m s.l.m., nei comuni di Bronte, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Camporotondo, Belpasso e Paternò. Dal disciplinare di produzione vediamo che possono fregiarsi della DOP le cultivar di Opuntia ficus-indica (L.) Mill. coltivate nell'area di cui abbiamo detto: gialla detta anche "Sulfarina" o "Nostrale", rossa detta anche "Sanguigna", bianca detta anche "Muscaredda" o "Sciannarina". Sono considerate varianti di pregio le selezioni "Trunzara" o "Pannittera", delle cultivar bianca, rossa e gialla.
Frutto del Drago o Pitaya
Una piantagione di Pitaya - Frutto del Drago - Foto di Kawê Rodrigues su Unsplash
LIQUORE DI FICHI D'INDIA
Ingredienti:
500 ml. di alcool a 95°
8/10 fichi d'india rossi
250 grammi di zucchero
500 ml. di acqua
aroma vaniglia
colorante rosso
250 grammi di zucchero
500 ml. di acqua
aroma vaniglia
colorante rosso
Preparazione:
Si prendono i fichi d'india e dopo averli privati della buccia (incidere prima i lati e poi effettuare un taglio centrale per sollevare la polpa) si mettono a macerare in un vaso a chiusura ermetica unitamente all'alcool agitando di tanto in tanto. Dopo una settimana, quando l'alcool ha assunto un colore intenso rosso, si tolgono i fichi d'india e si filtra l'alcool utilizzando un canovaccio. Ripetere l'operazione un paio di volte.
Si mette l'acqua insieme allo zucchero e mettendo la soluzione in una pentola sul fornello si prepara uno sciroppo. Raffreddato lo sciroppo si unisce all'infuso alcolico, si aggiunge pochissimo aroma di vaniglia e se di desidera stabilizzare il colore (altrimenti diventerebbe giallastro) si aggiunge del colorante rosso per alimenti.
Si imbottiglia e si beve dopo un paio di settimane.
Servire ghiacciato!
Si imbottiglia e si beve dopo un paio di settimane.
Servire ghiacciato!
si ringrazia Fichicaramellati.it
MARMELLATA DI FICHI D'INDIA
Ingredienti:
1 Kg. di fichi d'india
350 g. di zucchero
il succo di un limone
mezzo bicchiere d'acqua
Preparazione:
350 g. di zucchero
il succo di un limone
mezzo bicchiere d'acqua
Preparazione:
Sbucciate i fichi d'india e tagliateli a cubetti piuttosto piccoli oppure rompete la polpa con la forchetta. Sistemate la purea in una pentola dove aggiungerete l'acqua. Fate cuocere a fiamma moderata finché i cubetti di frutta non saranno completamente disfatti. A questo punto passate il liquido ottenuto nel passaverdure in modo da eliminare i semi. Al liquido unite lo zucchero ed il succo di limone e cuocete la marmellata prima a fuoco vivace poi moderato.
La marmellata deve essere cotta fino a che non avrà raggiunto la giusta consistenza. Per verificarlo occorre versarne un cucchiaino su un piatto e quando il composto scorrerà lentamente la marmellata sarà pronta.
Invasatela ancora calda, aiutandovi con un imbuto riempiendo il vasetto fino ad un centimetro dal bordo del vaso che avrete preventivamente sterilizzato con un goccio di brandy. A questo punto mettete il coperchio ermetico e capovolgete il vasetto in modo che la marmellata ancora bollente impregni l'interno del coperchio e crei una situazione di sottovuoto.
Invasatela ancora calda, aiutandovi con un imbuto riempiendo il vasetto fino ad un centimetro dal bordo del vaso che avrete preventivamente sterilizzato con un goccio di brandy. A questo punto mettete il coperchio ermetico e capovolgete il vasetto in modo che la marmellata ancora bollente impregni l'interno del coperchio e crei una situazione di sottovuoto.
si ringrazia Fichicaramellati.it
Marmellata di fichi d'India